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In un momento di incertezze politiche e sociali, il Green Deal europeo è la rotta strategica per una transizione giusta e sostenibile. Questo il messaggio che verrà lanciato durante gli Stati Generali dedicati agli acquisti verdi previsti a Roma il 14 e 15 maggio. L’evento è stato illustrato nella sala stampa della Camera dei Deputati alla presenza di Silvano Falocco direttore di Fondazione Ecosistemi che organizza l’evento e del deputato Claudio Mancini, Ilaria Fontana e Augusto Curti della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione.

Il Forum Compraverde Buygreen – evento di riferimento per gli acquisti verdi e le politiche sostenibili in Italia e in Europa – quest’anno avrà come focus l’importanza del Green Deal per un’Europa forte, competitiva, rispettosa e indipendente. Un messaggio che risuona particolarmente forte in un momento storico in cui la transizione ecologica si trova al centro del dibattito pubblico europeo, ma anche italiano, con sfide e contraddizioni sempre più evidenti.

La due giorni che si svolgerà al Palazzo WeGil in Largo Ascianghi 5, non è solo un’occasione di confronto: è un momento cruciale per definire le politiche che, in Italia e in Europa, plasmeranno il nostro futuro prossimo. L’appuntamento sarà l’occasione per fare il punto sul ruolo centrale della sostenibilità nella costruzione dell’Europa di domani, perché senza sostenibilità non esiste equità. Durante l’evento si affronteranno temi chiave come la transizione ecologica e digitale, la giustizia climatica, le nuove filiere industriali sostenibili, l’autonomia energetica e la centralità del lavoro verde. Il Green Deal è il pilastro portante di questa transizione, e il Green Public Procurement (GPP) è lo strumento chiave per trasformare gli impegni in azioni concrete. Attraverso criteri ambientali ambiziosi, il GPP guida il mercato verso modelli produttivi più innovativi e responsabili, premiando le imprese che investono in un’economia circolare e inclusiva, a basse emissioni di carbonio e ad alto valore aggiunto.

L’Istat, priorio oggi, ha certificato che l’adozione di pratiche di sostenibilità ambientale è correlata positivamente alla performance economica delle imprese manifatturiere italiane. Lo studio conferma la conciliabilità tra sostenibilità ambientale e risultati economici adeguati. Nel biennio 2021-2022, il 59,0% di tali imprese ha intrapreso almeno un’azione ambientale, e il 42,0% ha realizzato investimenti specifici per una gestione più efficiente di energia e trasporti.

“La nuova direttiva europea sugli appalti pubblici confermerà il ruolo chiave del Green Public Procurement nel Green Deal. Sostenere le imprese che investono nella transizione ecologica genera ritorni economici e occupazionali concreti- così Silvano Falocco, direttore di Fondazione Ecosistemi – Secondo il nostro Rapporto sulla decarbonizzazione del sistema elettrico al 2035, gli appalti verdi possono attivare investimenti per 350 miliardi di euro, con un impatto sulla manifattura di oltre 140 miliardi e 140.000 nuovi posti di lavoro entro il 2035. L’Europa deve proseguire su questa strada, facendo del GPP un vero motore di sviluppo, non un mero obbligo burocratico”.

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L’importanza del Green Deal oggi, dunque, non si limita a un principio morale o a un obiettivo ecologico. Si tratta di una strategia economica globale che abbraccia il concetto di sostenibilità totale, coinvolgendo non solo l’ambiente, ma anche il benessere sociale e l’indipendenza economica. In un momento in cui le crisi energetiche e le sfide geopolitiche ci spingono verso nuove forme di alleanze e soluzioni energetiche, l’Europa si trova ad un bivio. Se continuerà a spingere per una transizione verde, il continente potrà sfruttare nuove opportunità di crescita, creare posti di lavoro e diventare leader mondiale nella sostenibilità. Al contrario, se cederà alle pressioni di politiche più conservatrici e brevi di respiro, rischia di compromettere il suo ruolo sulla scena globale. In un’epoca in cui le crisi alimentari, energetiche e la scarsità di risorse naturali sono all’ordine del giorno, l’impegno dell’Europa sul Green Deal è più che mai una questione di autonomia strategica. Il Green Deal rappresenta la risposta a queste sfide, posizionando l’Europa come un faro di resilienza e competitività in un mondo che sta cambiando rapidamente.

“Il Green Public Procurement è la leva strategica per una transizione ecologica giusta e competitiva- sottolinea Sabina Nicolella, responsabile Relazioni e progetti internazionali della Fondazione – ogni euro pubblico speso può orientare il mercato, sostenere l’innovazione e generare lavoro di qualità. Secondo l’IPCC – il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite – l’area del Mediterraneo si sta riscaldando fino a 12 volte più rapidamente rispetto alla media globale. In Italia, solo nel settore alimentare, introdurre un pasto vegetale ogni due settimane nelle mense pubbliche di Roma permetterebbe di risparmiare 130.000 tonnellate di CO₂ l’anno, l’equivalente di 130.000 auto in meno sulle strade. Serve ora una visione politica chiara: il Buy European and Sustainable Act non è un’opzione, è una necessità”.

Per l’onorevole Mancini: “gli enti locali non possono che essere i protagonisti di una transizione ecologica che sia giusta: attraverso le loro scelte quotidiane, gli appalti pubblici e le politiche territoriali, possono guidare un cambiamento concreto, duraturo e che non lasci indietro nessuno. Per questo Il Forum Compraverde, promosso dalla Fondazione Ecosistemi, rappresenta un’opportunità preziosa per approfondire strumenti e buone pratiche che rendono questa transizione non solo possibile, ma anche giusta e capace di valorizzare le specificità dei territori. Iniziative come questa favoriscono l’innovazione nell’uso della leva fiscale pubblica rafforzando il legame tra sostenibilità ambientale e sviluppo locale”.

Gli fa eco Fontana che ritiene “ora più che mai importante parlare di temi ambientali. Le aziende vanno aiutate perché sono pronte. Noi come istituzioni dobbiamo fare la nostra parte. In un momento in cui l’Europa si sta prendendo una pausa di riflessione, è quanto mai necessario formare e informare.  Bisogna fare una scelta di campo pragmatica: ognuno di noi è parte della soluzione”.

Per Curti, infine, “l’appuntamento del Forum ormai è imprescindibile perché ogni anno si compie uno straordinario lavoro di proposta alle istituzioni per un paese diverso e sostenibile. Quando noi parliamo di acquisti verdi su servizi e forniture parliamo di un mondo che ci circonda e ci riguarda.



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