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Industria in caduta libera: è ora di agire


“Sono ormai 25 i mesi ininterrotti di calo della produzione industriale, con una perdita che sfiora su base annua il 5 per cento”. L’analisi del segretario confederale Cgil Pino Gesmundo fotografa una crisi profonda delle nostre attività manifatturiere, con “picchi del 14,1 per cento nella fabbricazione di mezzi di trasporto e del 9,7 in quella dei macchinari, del 12,9 nel tessile, del 12 nel settore coke e prodotti petroliferi raffinati e del 7,5 nella metallurgia”.

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Un vero e proprio disastro, di cui sono “unici responsabili il governo e il ministro delle Imprese Urso, incapaci, dopo ben due anni e mezzo di guida del Paese, di dispiegare una benché minima idea credibile di politica industriale”. Un’incapacità che, secondo Prometeia-Intesa San Paolo, è già costata “alla manifattura italiana oltre 40 miliardi di mancati ricavi dal gennaio 2024”.

Il governo, conclude Gesmundo, sta mettendo “in crisi uno dei tessuti industriali più forti al mondo, desertificando intere filiere produttive e scaricando sulle lavoratrici e sui lavoratori costi e povertà, con un’esplosione senza precedenti degli ammortizzatori sociali nei settori industriali (+47,5 per cento nel 2024 rispetto al 2023) e con la riduzione delle ore complessivamente lavorate (-0,7 per cento). È tempo di trarne le debite conseguenze”.

Automotive

Nuovi ammortizzatori sociali per i 2.445 dipendenti dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano (Frosinone). Il contratto di solidarietà è stato prorogato dal 26 aprile prossimo al 25 aprile 2026. L’azienda ha dichiarato un esubero di 1.956 lavoratori per quel che riguarda la solidarietà (che coinvolgerà l’intero personale), con una quota massima di riduzione dell’80 per cento degli addetti interessati. Fiom: “Il 2025 sarà peggio del 2024, il futuro è cupo: le notizie in nostro possesso dicono che tutti i modelli saranno in ritardo”.

Contabilità

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Ancora cassa integrazione nell’impianto Stellantis Europe di Atessa (Chieti), noto come “ex Sevel” (4.800 dipendenti), dove si producono veicoli commerciali. La direzione ha comunicato di dover fare ricorso a un nuovo periodo di ammortizzatori sociali, dal 28 aprile al 25 maggio, per un numero massimo di 1.500 dipendenti. La misura è stata adottata per la diminuzione degli ordini dei cabinati e del calo di mercato e produzione di camper e van. Lo stabilimento è in cassa integrazione, praticamente senza interruzione, dal 10 giugno 2024.

Sono 350 le uscite annunciate da Stellantis il 2 aprile negli stabilimenti campani: 300 a Pomigliano d’Arco (Napoli) e 50 a Pratola Serra (Avellino). “I processi volontari di accompagnamento alla pensione per i dipendenti con maggiore anzianità aziendale – spiega la società – sono in linea con i programmi condivisi con il Piano per l’Italia presentato lo scorso 17 dicembre al Mimit e ribadito il 19 marzo in Parlamento”. Fiom: “Non abbiamo firmato le uscite volontarie perché non ci sono segnali di controtendenza sull’occupazione, nessuna nuova assunzione né turn over”.

Approvato il 25 marzo dai lavoratori l’accordo raggiunto tra i sindacati e la Borgwarner Morse System Italy per la gestione dei 39 esuberi richiesti il 12 febbraio dall’azienda, produttrice di catene di distribuzione per l’automotive nello stabilimento di Arcore (Milano) e a varie attività di ricerca e sviluppo per auto elettriche in quello di Imola. L’intesa prevede alcune ricollocazioni all’interno del gruppo e un piano di incentivi all’esodo volontario. Fiom: “Abbiamo rispettato il mandato dei lavoratori, cercando di trovare una soluzione dignitosa”.

Contratti di solidarietà per i 55 dipendenti della Lafert di Fusignano (Ravenna), impianto specializzato nella produzione di motori elettrici asincroni monofase e trifase. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 3 marzo, si concluderà il 2 marzo 2026. Il 13 gennaio la società veneta aveva annunciato (all’interno del nuovo piano industriale 2025-2028) la chiusura entro il 31 marzo dell’impianto romagnolo. L’impresa ha anche assicurato l’individuazione di un advisor per arrivare a un nuovo soggetto in grado di reindustrializzare il sito.

Emanato il 27 febbraio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione del trattamento di cassa integrazione straordinaria in favore dei dipendenti della Gisaf Industrial di Rieti, società appartenente al gruppo Imr Industries operante nel settore della componentistica per automotive. L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps) interessa un numero massimo di 91 lavoratori: iniziato il 3 gennaio, si concluderà il 2 gennaio 2026.

Contratti di solidarietà per i 355 lavoratori delle Officine Meccaniche Villar Perosa di Villar Perosa (Torino), storica azienda (fondata nel 1906) produttrice di cuscinetti a sfera e altri componenti per l’automotive. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 5 marzo, si concluderà il 28 febbraio 2026. L’impianto, dopo diversi passaggi di mano tra fondi finanziari, è stato recentemente acquisito e integrato nel gruppo siderurgico bresciano Ori Martin.

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Cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i 23 dipendenti della Sanvito & Somaschini di Carate Brianza (Monza), storica azienda costruttrice di stampi termoplastici e termoindurenti impiegati nel settore automotive. La società è attualmente in liquidazione giudiziale. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° gennaio, si concluderà il 31 luglio.

Siglata il 26 marzo la proroga del contratto di solidarietà per i 1.600 dipendenti della Bosch di Bari. L’intesa sarà valida a partire dal 1° giugno 2025 al 31 maggio 2026. L’accordo s’inserisce nell’ambito dell’intesa generale raggiunta con la multinazionale tedesca di automotive nel luglio 2022 per la riorganizzazione del sito, intesa che prevedeva anche uscite incentivate su base volontaria, strumenti di ricollocazione, accesso al part-time e percorsi formativi dedicati ai dipendenti.

Emanato dal ministero del Lavoro il 31 marzo il decreto di concessione dei contratti di solidarietà alla Prima Components di Gricignano d’Aversa (Caserta), azienda che produce e vernicia componenti automobilistiche per gli stabilimenti Stellantis. L’ammortizzatore sociale per i dipendenti, entrato in vigore il 1° aprile, si concluderà il 31 marzo 2026. L’impresa, nata nel 2017 tramite passaggio di ramo d’azienda dall’allora Pcma (ex-Ergom) Magneti Marelli al gruppo Stirpe, è in difficoltà a causa del calo degli ordinativi da parte del committente Stellantis.

Ammortizzatori sociali alla Treves Italia di Aprilia (Latina), azienda di componentistica (interni e sistema acustico) per l’industria automobilistica, in difficoltà per la riduzione delle produzioni nello stabilimento Stellantis di Cassino. La cassa integrazione ordinaria, iniziata il 7 aprile, avrà la durata di 13 settimane. Filctem: “Esprimiamo forte apprensione per la possibilità di ridimensionamenti o, nel peggiore dei casi, di una chiusura dello stabilimento. La preoccupazione nasce anche dal fatto che la Treves Italia non è nuova a operazioni drastiche”.

Ancora cassa integrazione ordinaria alla Faurecia di Terni, multinazionale francese di componentistica per automobili. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 7 aprile, dura tre settimane e coinvolge a rotazione 214 dipendenti. In vigore rimane il piano di riorganizzazione adottato nel 2024, con 50 esuberi (37 operai e 13 impiegati) volontari e incentivati (da dieci a 27 mensilità). In quell’accordo si era anche previsto un “periodo di salvaguardia”, dal 1° aprile al 31 dicembre 2025, nel quale l’azienda s’impegna a non avviare nuovi licenziamenti collettivi.

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Siglato il 5 marzo l’accordo per la gestione dei 26 esuberi (la richiesta iniziale era di 47) nello stabilimento Campari di Sesto San Giovanni (Milano). I licenziamenti non riguarderanno gli addetti in produzione, bensì dirigenti, impiegati e quadri. Previsto un mix d’interventi: accompagnamenti alla pensione, uscite incentivate e misure economiche di sostegno al reddito. Sindacati: “Definite tutele che permettono di ridurre gli impatti negativi di scelte aziendali che consideravamo errate”.

Confermata la chiusura nel giugno 2026 della distilleria ex Cinzano di Santa Vittoria d’Alba (Cuneo), proprietà della multinazionale inglese Diageo. Per i 349 addetti è in discussione un “piano sociale” che prevede cassa integrazione straordinaria, esodi incentivati, prepensionamenti, ricollocamenti e servizi di outplacement. Il 9 aprile l’advisor ha illustrato le cinque proposte non vincolanti (due italiane, tre estere) ricevute per l’acquisto del sito, il termine per la presentazione delle offerte vincolanti è il 9 maggio. Il prossimo incontro è per il 12 maggio al Mimit.

Contratti di solidarietà per i 50 dipendenti della Novaltis di Termoli (Campobasso), nota come “ex latteria Del Giudice”, storica azienda attiva nella produzione di latte fresco e formaggi freschi e stagionati. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 3 febbraio, si concluderà il 31 gennaio 2026. I dipendenti sono anche preoccupati per il futuro dell’azienda, visto il frequente ritardo nel pagamento degli stipendi.

Commercio

Prorogata la cassa integrazione straordinaria per i 41 lavoratori in esubero (su complessivi 150 dipendenti) del punto vendita Conad del Parco commerciale di Casamassima (Bari). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° dicembre 2024, si concluderà il 31 dicembre 2025. Sindacati e istituzioni sottolineano che è la prima volta in Italia che si ottiene una proroga della protezione sociale nel settore della grande distribuzione organizzata, superando il limite ordinario del quinquennio mobile previsto per gli ammortizzatori sociali.

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Cassa integrazione per un anno (prorogabile per altri 12 mesi) per i 123 addetti della sede centrale Conbipel di Cocconato d’Asti. Questo l’accordo raggiunto il 4 marzo tra azienda e sindacati nell’ambito del passaggio di ramo d’azienda della catena di negozi d’abbigliamento (proprietà dalla Btx Italian Retail and Brand) alla newco Arcadia Fashion, composta per il 51% dalle aziende Euroseta Fashion e Mabe di Como, e per il 49 da Invitalia (l’Agenzia per lo sviluppo del ministero delle Imprese). Nel luglio 2024 la Conbipel aveva avviato la procedura di composizione negoziata della crisi.

Raggiunto il 9 aprile in Regione Veneto l’accordo tra sindacati e proprietà dell’Hotel Bauer di Venezia sui 19 lavoratori interessati dalla procedura di licenziamento collettivo avviata in febbraio. Nel 2022 la struttura annunciava la chiusura per lunghi lavori di ristrutturazione: all’epoca i lavoratori erano 120, ridotti poi a 19 mediante uscite incentivate e ricollocamenti. L’accordo prevede un incentivo all’esodo (crescente in base all’anzianità lavorativa), l’impegno a promuovere le loro professionalità nei confronti del futuro gestore dell’attività alberghiera e la ricerca di occasioni di ricollocamento.

Industria

Cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della multinazionale siderurgica Jsw Steel Italy di Piombino (Livorno). L’ammortizzatore sociale interessa un numero massimo di 1.310 lavoratori: iniziato l’8 gennaio, si concluderà il 7 gennaio 2026. La misura riguarda 500 lavoratori dei centri di costo attivi e cassa integrazione utilizzabile fino al 90 per cento, e 810 lavoratori dei centri di costo inattivi e cassa integrazione a zero ore.

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Cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i 52 dipendenti (25 si sono già dimessi o sono stati ricollocati) della Rexnord Tollok di Masi Torello (Ferrara), multinazionale statunitense produttrice di componenti meccaniche per l’industria. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° marzo, si concluderà il 31 dicembre. Nell’ottobre 2024 l’azienda aveva annunciato la chiusura dell’impianto. La società ha messo a disposizione 2,8 milioni di euro per favorire l’esodo incentivato volontario.

Emanato il 6 marzo dal ministero del Lavoro il decreto di concessione del trattamento di cassa integrazione straordinaria in favore dei dipendenti della Pitrelli Francesco di Statte (Taranto), azienda specializzata nel settore del montaggio e delle manutenzioni industriali. L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps) interessa un numero massimo di 55 lavoratori: iniziato il 16 dicembre 2024, si concluderà il 13 dicembre 2025.

Ancora difficoltà per la Iveco di Suzzara (Mantova), azienda controllata al 27% da Exor (finanziaria della famiglia Elkann-Agnelli) che progetta, costruisce e commercializza veicoli commerciali e industriali. La direzione ha disposto un fermo produttivo per i giorni 22, 23 e 24 aprile (con permessi a uso collettivo), cui seguiranno quattro giorni di cassa integrazione (28, 29 e 30 aprile e 2 maggio). A motivare lo stop, spiega l’azienda, è la significativa diminuzione degli ordini. La produzione, dunque, sarà complessivamente ferma dal 18 aprile al 4 maggio.

Il colosso indiano della siderurgia ArcelorMittal ha comunicato la chiusura dello stabilimento di San Mango Luogosano (Avellino) entro luglio, con il conseguente licenziamento dei suoi 70 addetti. A motivare la decisione la crisi del mercato dell’acciaio, una difficoltà che già nel 2022 aveva fatto adottare periodi di cassa integrazione e contratti di solidarietà. Fiom: “Scelta sbagliata di una multinazionale che vive solo di profitto, che non ha minimamente a cuore la responsabilità sociale di un territorio che l’ha ospitata per anni”.

Emanato dal ministero del Lavoro il 10 marzo il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 780 operai delle linee di produzione di lavatrici e lavasciuga della Electrolux di Porcia (Pordenone). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 17 marzo, si concluderà il 16 gennaio 2026. Per i 1.900 dipendenti degli stabilimenti di Forlì e Solaro (Milano) si prevede di utilizzare i contratti di solidarietà nel 2026, a Cerreto d’Esi (Ancona) il contratto di solidarietà per i 130 addetti è partito nel gennaio 2025, mentre non è previsto per i 1.000 lavoratori di Susegana (Treviso).

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Sono 70 i lavoratori della Sider Alloys di Portovesme (Sud Sardegna), già senza stipendio, dal 24 marzo in cassa integrazione a zero ore. L’ammortizzatore sociale si concluderà ai primi di maggio. La multinazionale svizzera ha motivato la decisione con “l’impossibilità temporanea di riprendere a breve le normali attività”. Sindacati: “Nulla di quanto previsto nell’accordo di programma del 2018 è stato portato avanti sul fronte del revamping e per il rilancio, al contempo è peggiorata la situazione dei lavoratori, con stipendi che saltano e ora la cassa integrazione”.

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Firmato il 14 aprile al ministero delle Imprese l’accordo sulla vertenza Beko, multinazionale degli elettrodomestici del gruppo turco Arçelik. Gli esuberi, dichiarati il 20 novembre 2024, scendono da 1.935 a 937, più i 287 del sito di Siena (per un totale di 1224), per il quale si prevede la reindustrializzazione. Gli addetti di Siena accederanno agli ammortizzatori sociali e agli esodi incentivati, evitando così i licenziamenti. Scongiurata la chiusura della fabbrica di Comunanza (Ascoli Piceno), mentre il sito di Cassinetta (Varese) continuerà l’attuale produzione di frigoriferi. Fiom: “L’accordo costituisce un precedente importante nelle modalità e nel merito”.

Firmato il 4 aprile l’accordo con la multinazionale norvegese Navico di Montespertoli (Firenze), operante nel settore dei dispositivi di sicurezza marittimi e terrestri, che a metà gennaio ha deciso di delocalizzare la produzione in Messico, avviando il licenziamento dei 27 dipendenti. L’intesa prevede la cassa integrazione per un anno (a partire dal 1° maggio) e un incentivo all’esodo volontario per tutti gli addetti (compresi i contratti a termine). Nove lavoratori saranno riassunti in aziende del gruppo, mentre per gli altri è prevista per la ricollocazione una dote di 16 mila euro da parte di Navico e di 11 mila da parte della Regione Toscana.

Il 18 aprile lo stabilimento Gurit di Volpiano (Torino), multinazionale svizzera produttrice di componenti per turbine eoliche, ha chiuso. A fine gennaio la società aveva annunciato la dismissione e il licenziamento dei 56 dipendenti. Il 4 aprile azienda e sindacati (Filctem Cgil, Uiltec Uil e Femca Cisl) hanno siglato un accordo che prevede la cassa integrazione ordinaria fino a dicembre e un incentivo all’esodo da 14 a otto mensilità (secondo la tempistica di uscita). La Regione Piemonte ha assicurato percorsi di formazione e strumenti per la ricollocazione.

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Ritirata la procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratori della Berco di Copparo (Ferrara), dichiarati il 7 febbraio dall’azienda (gruppo ThyssenKrupp) produttrice di sottocarri per macchine movimento terra cingolate. L’accordo, raggiunto il 10 aprile al ministero delle Imprese, prevede che gli esuberi saranno gestiti attraverso uscite volontarie, oltre all’avvio della cassa integrazione straordinaria e dei contratti di solidarietà (per complessivi tre anni). La proprietà si è impegnata a non avviare azioni unilaterali nei prossimi quattro anni e a intraprendere un percorso di consolidamento industriale.

Emanato dal ministero del Lavoro il 7 aprile il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 500 dipendenti della Bondioli & Pavesi di Suzzara (Mantova), azienda produttrice di componenti per macchine agricole. L’ammortizzatore sociale, in vigore dal 24 marzo, si concluderà il 23 settembre prossimo. L’azienda, da tempo in difficoltà per il calo degli ordinativi a causa della crisi del settore, aveva adottato dal marzo al settembre 2024 la cassa integrazione ordinaria e dal settembre 2024 al gennaio scorso la cassa integrazione straordinaria.

Sono arrivate il 3 aprile le lettere di licenziamento ai 121 lavoratori di Qf, meglio nota come “ex Gkn”, di Campi Bisenzio (Firenze). La nuova procedura di licenziamento collettivo per i dipendenti rimasti (dal gennaio 2024 senza stipendio) era stata avviata il 10 gennaio scorso. Questa è la terza procedura: la prima è del luglio 2021 (allora i dipendenti erano 422), la seconda è della fine del 2023. In entrambi i casi il tribunale di Firenze aveva poi accolto il ricorso presentato dalla Fiom Cgil per condotta antisindacale, con il conseguente ritiro dei licenziamenti.

Raggiunto il 18 marzo tra sindacati e Georg Fischer l’accordo sulla chiusura dello stabilimento di Valeggio sul Mincio (Verona), in cui operano 45 lavoratori, annunciata il 3 febbraio dalla multinazionale svizzera (attiva nella produzione di tubature e raccorderie per condutture gas e acqua). L’intesa prevede l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria, iniziata il 1° aprile, fino al 31 dicembre. Durante questo periodo non saranno effettuati licenziamenti, salvo in caso di esplicita volontà del dipendente (in questo caso è previsto un adeguato incentivo all’esodo).

Emanato il 14 marzo dal ministero del Lavoro il decreto di cassa integrazione per “amministrazione straordinaria” per 3.062 lavoratori Acciaierie d’Italia (ex Ilva). L’ammortizzatore sociale, in vigore dal 1° marzo al 28 febbraio 2026, coinvolge gli addetti di Legnaro (Padova), Racconigi (Cuneo), Novi Ligure (Alessandria), Taranto, Genova, Milano, Venezia, Paderno Dugnano (Milano). Tra i punti principali figurano anche l’integrazione salariale al 70 per cento e la rotazione senza alcuna sospensione a zero ore. Sono esclusi dalla cassa i manutentori impiegati nell’attuazione del piano di ripartenza.

Emanato il 12 marzo dal ministero del Lavoro il decreto di cassa integrazione straordinaria per cessazione per i 78 lavoratori della Sunlight European Battery Assembly di Colognola ai Colli (Verona), multinazionale greca specializzata in soluzioni di accumulo di energia. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° febbraio, si concluderà il 31 dicembre. L’accordo con l’azienda è stato firmato dalla Fim Cisl e non dalla Fiom Cgil. Il 7 novembre 2024 l’azienda aveva comunicato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per trasferire l’asset produttivo in Germania, dove possiede già alcuni stabilimenti.

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Ammortizzatori sociali per i 37 dipendenti della Albany International Italia di Ballò di Mirano (Venezia) di Mirano (Venezia), azienda statunitense produttrice di feltri industriali, che chiuderà il 31 luglio prossimo per trasferire la produzione nell’impianto di Merone (Como). L’accordo, raggiunto il 6 marzo, prevede la cassa integrazione straordinaria fino alla fine dell’anno, quindi anche dopo la dismissione del sito. Successivamente saranno attivate dalla Regione Veneto le politiche attive per il ricollocamento dei lavoratori coinvolti.

Il 17 marzo i 230 lavoratori dell’impresa biomedicale Mozarc Bellco di Mirandola (Modena) hanno approvato il “piano sociale” di riorganizzazione aziendale. Per tutti i dipendenti è attivata la cassa integrazione per “transizione occupazionale”, previsti anche percorsi di pre-pensionamento, isopensione per lavoratori fragili, incentivi all’esodo e incentivi una tantum per chi transita alle nuove realtà industriali. Mozarc si è impegnata a riassorbire 29 dipendenti, ulteriori 30 saranno ricollocati presso altre aziende, mentre 82 (con un incremento fino a 125 nei prossimi tre anni) passeranno alla Tianyi Norrdia.

Contratti di solidarietà per i dipendenti del gruppo Florence, società operante nel settore della moda. Con l’attivazione dell’ammortizzatore sociale si è riusciti a scongiurare i 224 esuberi annunciati dall’azienda. I contratti di solidarietà, iniziati il 17 marzo, si concluderanno il 16 marzo 2026. A essere interessati sono i lavoratori degli stabilimenti di Arezzo, Torino, Firenze, Perugia, Nardò (Lecce), San Miniato (Pisa), Quarrata (Prato), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Urbania (Pesaro), Calenzano, Castel Fiorentino e Montelupo Fiorentino (Firenze). Previste anche possibili ricollocazioni e forme di incentivazione all’esodo.

Prorogati gli ammortizzatori sociali alla Pilkington di San Salvo (Chieti), azienda britannica produttrice di vetri di sicurezza. La cassa integrazione ordinaria, iniziata il 3 marzo scorso, si concluderà il 2 marzo 2026. A motivare la decisione (il decreto del ministero del Lavoro è del 7 aprile), la crisi perdurante del settore automotive. Filctem: “Ora sta all’azienda mettere in campo gli investimenti per il rilancio e per rendere appetibile lo stabilimento. Tiriamo quindi un sospiro di sollievo nella speranza che il mercato dell’auto possa finalmente fare un balzo in avanti”.

Emanato il 6 marzo dal ministero del Lavoro il decreto di concessione del trattamento di cassa integrazione straordinaria in favore dei dipendenti della Unilever Italia Manufacturing di Pozzilli (Isernia). L’ammortizzatore sociale interessa un numero massimo di 58 lavoratori: iniziato il 1° gennaio, si concluderà il 31 dicembre. Gli addetti si trovano praticamente in cassa integrazione dal gennaio 2021 in quanto lo stabilimento è interessato da un progetto di riconversione finalizzato alla lavorazione e al recupero di plastiche.

La Cores Italia, società cooperativa di Castelvetro (Modena), produttrice di porte e serramenti in legno, ha chiuso. Il 2 aprile il ministero del Lavoro ha emanato il decreto di cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i suoi 65 lavoratori. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 3 marzo, si concluderà il 31 dicembre. Il 17 aprile sindacati Lega Coop Estense hanno firmato un protocollo per la formazione, la riqualificazione e la ricollocazione degli addetti. Nel 2016 l’azienda era stata rilevata dagli stessi dipendenti, ma l’aumento dei costi di gestione ed energetici e la fine dei bonus per il settore hanno costretto la coop alla chiusura.

Accordo raggiunto il 28 febbraio alla Sasol, multinazionale sudafricana di prodotti chimici ed energetici integrati, per la gestione dei 65 esuberi (su 350 lavoratori) richiesti in gennaio per lo stabilimento di Augusta (Siracusa), specializzato nella produzione di alchilati e intermedi destinati al mercato della detergenza. L’intesa, firmata da Filctem Cgil e Femca Cisl, prevede l’adozione della cassa integrazione per 12 mesi e un piano di incentivi all’esodo volontario.

È stata siglata il 14 marzo la cassa integrazione ordinaria per lo stabilimento Rosa Plast di Spilimbergo (Pordenone), azienda specializzata nello stampaggio a iniezione di materie plastiche. La misura coinvolge 94 dipendenti: l’ammortizzatore sociale, iniziato il 17 marzo, si concluderà il 15 giugno. Sindacati: “È tempo che la direzione si assuma le proprie responsabilità e accetti un confronto reale e costruttivo. I lavoratori meritano rispetto e certezze per il futuro”.

Emanato dal ministero del Lavoro il decreto di cassa integrazione straordinaria per i 15 dipendenti della Isoltesino di Pieve Tesino (Trento), azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di materiali in gomma vulcanizzata, che il 17 settembre ha cessato l’attività ed è in liquidazione giudiziale. L’ammortizzatore sociale è stato in vigore dal 1° gennaio al 31 marzo, e segue un analogo periodo dal 18 settembre al 31 dicembre 2024. L’azienda nel 2023 aveva già attivato un contratto di solidarietà allo scopo di evitare nove licenziamenti.

Emanato dal ministero del Lavoro il 12 marzo il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 78 dipendenti della Savema di Pietrasanta (Lucca), azienda attiva nella segagione e lavorazione delle pietre e del marmo. L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps), iniziato il 27 febbraio, si concluderà il 26 agosto prossimo. La società aveva già attivato nel febbraio 2024 uno strumento analogo per salvaguardare professionalità e livello occupazionale.

Raggiunto il 17 marzo l’accordo per la concessione di 12 mesi di cassa integrazione per cessata attività ai 61 dipendenti della Xilopan di Cicognola (Pavia), storica azienda di pannelli di legno truciolari per l’industria del mobile, acquistata nel 2022 dalla holding Hc della famiglia Caspani, che il 9 gennaio scorso ha annunciato la chiusura dello stabilimento. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 10 marzo, si concluderà il 31 dicembre. Per i lavoratori prevista anche una buonuscita, differente secondo l’età anagrafica e l’anzianità di servizio del singolo addetto.

Terza proroga per altri sei mesi della cassa integrazione straordinaria per la Sabino Esplodenti, l’azienda di Casalbordino (Chieti) che si occupa della lavorazione di esplosivi, dove nel 2020 e nel 2023 ci sono stati due gravi incidenti sul lavoro, con diverse vittime. Dal 2023 la produzione è ferma e i dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria in attesa della ripresa della produzione. La proroga si aggiunge ai 12 mesi già fatti nel 2024 e ai tre della fine del 2023.

Ammortizzatori sociali per 312 lavoratori (su complessivi 341) dell’ex Flextronics Manufacturing di Trieste, azienda specializzata in ricerca e produzione di prodotti elettronici, rilevata dal fondo tedesco FairCap per conto della controllata Adriatronics. L’accordo prevede l’adozione della cassa integrazione straordinaria per tre mesi (dal 14 aprile al 13 luglio 2025), durante i quali l’advisor nominato dall’azienda dovrà cercare un nuovo acquirente. Nel medesimo periodo Fair Cap e Adriatronics “non potranno mettere in campo azioni unilaterali nei confronti dei lavoratori”. La prossima riunione al Mimit è stata convocata per il 5 maggio.

Emanato il 24 marzo dal ministero del Lavoro il decreto di concessione del trattamento di cassa integrazione straordinaria in favore dei dipendenti della Saxa Gualdo (anche nota come “ex Tagina”) di Gualdo Tadino (Perugia). L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps) interessa un numero massimo di 90 lavoratori: iniziato il 14 marzo, si concluderà il 13 marzo 2026. L’industria attiva nella ceramica green (da materiale riciclato) aveva già usufruito di 12 mesi di cassa integrazione (da marzo 2023 a marzo 2024).

Appalti e servizi

Emanato il 27 febbraio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione del trattamento di cassa integrazione straordinaria in favore dei dipendenti della Mens@na Catering di Portoscuso (Sud Sardegna), società di servizio mensa facente parte dell’indotto dell’impianto industriale di Portovesme. L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps) interessa un numero massimo di 22 lavoratori: iniziato il 1° gennaio, si concluderà il 31 dicembre 2025.

Cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i dipendenti della società di logistica Las Automotive, specializzata in spedizione e assemblaggio dei materiali, operante nello stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza). L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps), iniziato il 9 febbraio, si concluderà il 30 settembre. La società, non avendo più commesse dall’ex Fiat, il 19 novembre 2024 aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo.

Cassa integrazione straordinaria a zero ore per i 227 dipendenti della Semat di Taranto, storica azienda (specializzata nell’edilizia industriale) dell’indotto ex Ilva. L’ammortizzatore sociale, valido per 12 mesi, fa parte del piano di ristrutturazione aziendale omologato il 26 marzo dal Tribunale di Brescia, che prevede anche la scissione della società con la creazione di una nuova azienda chiamata Semat Sud. L’azienda era entrata in crisi a causa del mancato pagamento dei lavori e la stasi delle commesse da parte dell’ex Ilva.

Emanato dal ministero del Lavoro il 7 aprile il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 148 dipendenti della Brindisi Multiservizi, società in house del Comune pugliese attiva in servizi di varia natura (dalla manutenzione del verde pubblico alla gestione di parcheggi a pagamento). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° aprile, si concluderà il 31 marzo 2026. L’azienda è alle prese con un piano di risanamento triennale, dovuto a un pesante passivo di bilancio, realizzato nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi.

Cassa integrazione straordinaria per cessata attività per gli otto dipendenti della De Vizia Transfer. I lavoratori sono addetti alla raccolta di rifiuti solidi non pericolosi dello stabilimento Menarini (noto come “ex Industria italiana autobus”) di Flumeri (Avellino). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° gennaio, si concluderà il 31 dicembre prossimo. A motivare la decisione, la revoca dell’appalto da parte di Menarini.

Sono 26 gli addetti (su 49 complessivi) licenziati a metà febbraio dalla Ecorisorse, società che gestisce l’impianto di raccolta differenziata di Lequile (Lecce), a causa della perdita della commessa Corepla (Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica). La commessa rappresentava il 50% del fatturato aziendale. A perdere il posto sono 19 addetti alla selezione e conduzione mezzi, tre operai addetti ai servizi di igiene, due conduttori di mezzi semoventi e carro elevatore, un portiere, un autista e un fabbro.

Contratti di solidarietà per i lavoratori della Teknoservice di Melfi (Potenza), azienda di logistica (presa in carico delle vetture a fine linea di produzione e navettamento sui piazzali di spedizione) che opera nell’indotto dell’impianto Stellantis. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 24 marzo, si concluderà il 31 dicembre. I contratti di solidarietà erano già stati in vigore dal 3 febbraio al 22 marzo.

Emanato il 2 aprile dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i dipendenti della società di logistica Lgs, operante nell’indotto dell’impianto Stellantis di Melfi (Potenza). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° aprile, si concluderà il 30 settembre. I lavoratori potranno anche beneficiare di un bando regionale con un’integrazione al reddito, legata ai bandi dell’Area di crisi complessa.



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